Puglia | ITALIA

Le orecchiette, la Puglia in un piatto

Sono il simbolo della cucina della regione dei due mari. E tra origini e aneddoti, mode e gusti, oggi sono al centro di decine di manifestazioni. Come “Orecchiette nelle ‘nchiosce” a Grottaglie, dove ci sarà anche Retrogusti.

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Le orecchiette, la Puglia in un piatto

Sono il simbolo della cucina della regione dei due mari. E tra origini e aneddoti, mode e gusti, oggi sono al centro di decine di manifestazioni. Come “Orecchiette nelle ‘nchiosce” a Grottaglie, dove ci sarà anche Retrogusti.

Il sole martella le bianche pietre delle abitazioni. Dal loro interno, lasciate aperte nella vana speranza che il riciclo d’aria possa offrire un qualche refrigerio contro la calura, giunge il vociare di grandi e piccoli, assieme a suoni casalinghi di piatti e stoviglie. Fa da sottofondo il lontano canto delle cicale.

È un giorno d’estate qualunque in un qualunque centro storico della Puglia. Qui dove i vicoli più che di toponomastica assumono un ruolo di unione e mescolanza tra unità immobiliari e chi le abita. Qui dove il vicinato è piuttosto una famiglia allargata. Che, in quanto tale, insegna, condivide, tramanda. E quale argomento può, più di ogni altro, essere al centro di teoria e pratica se non il cibo e la cucina? A cominciare da ciò che è più di un piatto tipico locale, bensì un vero e proprio simbolo: l’orecchietta. Quella che oggi ogni turista vuole imparare a realizzare con le sue mani ma che necessita di una lunga pratica per arrivare a quella gestualità perfetta resa famosa dalle “donne delle orecchiette”. Quella che nei centri storici viene assemblata su tavolini posizionati sull’uscio di casa.

L’orecchietta, quella che in Puglia fa tanto domenica e tavolate, ragù e festa.

Ma dove nasce questo prodotto che compare tanto nella letteratura culinaria quanto nelle commedie cinematografiche, dai Lino Banfi d’annata ai più recenti Checco Zalone? La sua origine non è ben definita, ma è molto probabile che sia autoctona del Barese. Una teoria risale al XII-XIII secolo e parla di fusione tra le tradizioni locali, in particolare quella normanno-sveva e quella ebraica: la forma si ispirerebbe alle “orecchie di Haman”, un dolce ebraico preparato dalle comunità esistenti in molti paesi della Puglia. L’altra teoria arriva dalla Francia: sarebbero stati gli Angioini, in Puglia nel XIII secolo, ad aver introdotto questo formato simile a uno in quel tempo utilizzato in Provenza.

Indipendentemente dalla propria origine, oggi a decine si contano gli eventi dedicati alle orecchiette nella regione dei due mari, in una infinità di sfumature lungo i 400 chilometri che vanno da Vieste a Santa Maria di Leuca. Ce n’è uno in particolare che unisce questo formato di pasta così particolare (e dalle varie dimensioni) a un altro simbolo della Puglia. Vale a dire le ceramiche di Grottaglie. Qui dove l’11 e 12 agosto prossimi si svolgerà l’11° edizione di “Orecchiette nelle ‘nchiosce”, l’evento organizzato dall'Associazione Le Idee non Mancano APS, con il patrocinio del Comune di Grottaglie e della Pro Loco.

Prendendo spunto dal nome nel dialetto locale (‘nchiosce) dei vicoli del centro storico, l’evento si propone di celebrare la tradizione culinaria pugliese attraverso il legame tra le orecchiette e il territorio. Per farlo viene realizzato un lungo percorso enogastronomico in cui sarà possibile degustare 11 piatti preparati da altrettanti chef insieme ai vini di numerose cantine locali che hanno deciso di sposare l’iniziativa e che saranno serviti in bicchieri di ceramica. Non mancheranno spettacoli e musica così come momenti di approfondimento.

Vi prenderà parte anche Retrogusti, con un proprio evento in entrambe le serate della manifestazione.

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