Nel 1930, Antonio Taramelli, celebre archeologo e protagonista della riscoperta della civiltà nuragica, pubblicò sulla rivista L’Albergo in Italia un articolo sorprendente: non sull’archeologia, ma sulla gastronomia sarda. Un testo vivace e ricco di dettagli, oggi riproposto da Sardus Paper, una collana editoriale che raccoglie e commenta articoli del passato dedicati alla storia e alla cultura della Sardegna, restituendoli al pubblico con nuove chiavi di lettura.
Il recupero dell’articolo di Taramelli è emblematico: dimostra come la cultura del cibo fosse già allora percepita come espressione profonda del territorio.
Taramelli visse la Sardegna per oltre trent’anni, esplorando non solo con lo sguardo dell’archeologo, ma anche con la curiosità del viaggiatore. Il suo scritto, strutturato come un dialogo tra un turista e un anziano isolano, è una guida enogastronomica ante litteram, capace di cogliere l’anima più autentica dell’isola.
Descrive con passione i fagioli e le patate di montagna, il suino nutrito a ghiande, le murene di Carloforte e Oristano. Celebra pani come il carasau e il moddi, paste come la fregolina e i malloreddus, e denuncia, con un'analisi lucida e ancora attuale, le difficoltà dei pastori nel settore caseario.
Il capitolo sui vini è tra i più appassionanti e interessanti. Taramelli denuncia la crisi causata dalla fillossera e dalle “diavoleria della chimica” ma esalta la tenacia dei sardi nel reimpiantare le vigne su portainnesti americani. Offre una rassegna ampia e dettagliata: dai vini leggeri della Gallura e del Gerrei a quelli robusti del Campidano, Terralba e Ogliastra, paragonati ai Barbera e Bordeaux.
E racconta come L’Oliena, “dall’abboccato dolce come di fragola”, sia gelosamente custodito per le occasioni speciali.
Tra i vini da dessert, la Vernaccia di Oristano è “principe eletto”, quasi più simile al cognac che al vino, seguita dalla Malvasia, dal Girò e dal Torbato di Alghero. Il Monica è definito “vino da innamorati”, mentre il Cannonau, dal colore amaranto, è celebrato come “maliardo” e “principesco”.
È così che Taramelli, con il suo approccio multidisciplinare, ci offre uno sguardo profondo e appassionato su una Sardegna che va ben oltre i nuraghi: una terra da scoprire anche a tavola.
Di “Gastronomia Sarda”, assieme a Retrogusti e alla sua content editor Francesca Concas, ne abbiamo parlato in un appuntamento che si è tenuto nel settembre scorso nella Biblioteca delle Oblate a Firenze nell’ambito degli eventi dell’Estate Fiorentina.






