Vatolla | ITALIA

A Vatolla la cipolla è sacra

Nel cuore del Cilento, la cipolla di Vatolla racconta storie di memoria, biodiversità e cultura contadina. Un prodotto che è identità, salute e simbolo di comunità, celebrato da chi nella terra trova ancora un senso e un futuro.

Vatolla | ITALIA

A Vatolla la cipolla è sacra

Nel cuore del Cilento, la cipolla di Vatolla racconta storie di memoria, biodiversità e cultura contadina. Un prodotto che è identità, salute e simbolo di comunità, celebrato da chi nella terra trova ancora un senso e un futuro.

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Non è solo un ortaggio. A Vatolla, la cipolla è memoria genetica, cultura contadina, simbolo sacro e riscatto comunitario. È il filo rosso che unisce passato e presente, mani che seminano e menti che raccontano, donne e uomini che nella terra trovano ancora un senso e un’identità.

Siamo nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e Vatolla è una frazione di Perdifumo, piccolo comune incastonato tra colline e paesaggi che sanno di Mediterraneo.

In questo lembo di Campania antico e silenzioso, si coltiva da secoli una cipolla dal sapore dolce e inconfondibile, simbolo di una biodiversità straordinaria.

Non è un caso che proprio a Vatolla abbia vissuto per nove anni Giambattista Vico, tra il 1686 e il 1695. Il filosofo napoletano amava questo luogo e lo definì «bellissimo sito e perfettissima aria». Un elogio che oggi sembra ancora più attuale, perché Vatolla è rimasta un luogo dell’anima, dove il tempo scorre lento e dove l’equilibrio tra uomo e natura è rimasto intatto.

I semi della cipolla di Vatolla arrivarono in Cilento intorno all’anno Mille, probabilmente dall’Afghanistan, portati dai monaci basiliani in fuga dalle persecuzioni religiose. In questo angolo di Sud trovarono terreno fertile e condizioni ideali per crescere. Per secoli, questi semi sono stati tramandati di generazione in generazione, mantenendo intatto un patrimonio genetico unico.

Oggi la cipolla è emblema della biodiversità locale: dolce, poco pungente, delicata nel profumo, è perfetta da gustare cruda in insalata o nella classica frittata con cacioricotta. Oltre al gusto, è anche salute: ha proprietà diuretiche, antinfiammatorie, antiossidanti, ed è un alleato del sistema cardiovascolare. Non a caso è uno degli alimenti simbolo della Dieta Mediterranea, nata proprio in questi territori.

La cipolla, a Vatolla, è anche devozione.

Si lega al culto della Madonna del Carmelo, celebrata ogni anno a luglio. Non è solo un prodotto agricolo: è memoria collettiva, cibo che unisce, gesto quotidiano, racconto di donne e uomini che resistono nel nome della terra e della tradizione.

Proprio da questi valori nasce la Festa della Cipolla di Vatolla, un evento che mette insieme cucina, cultura popolare, economia locale e senso di comunità. È un progetto che parte dal basso, organizzato dall’Associazione Cipolla di Vatolla, guidata da Angela Marzucca, che riunisce i produttori e valorizza un prodotto identitario del Cilento.

Nel borgo si celebra il 10^ appuntamento gastronomico e culturale, già partito a luglio e che proseguirà il 9, 10 e 23 agosto.

«Vogliamo ritrovare il senso della nostra storia privilegiando la cultura popolare, la riscoperta della biodiversità e la voglia di raccontare questa terra bellissima e maltrattata, recuperando la poesia, la bellezza e l’intensa forza della memoria», afferma la presidente Marzucca.

Durante la festa, la cipolla è protagonista assoluta: si degusta in mille forme, dallo street food al menù tradizionale, e conquista anche i più piccoli. Ma soprattutto, si fa voce di un borgo che vuole esistere, resistere e raccontarsi attraverso ciò che coltiva, cucina e condivide.

A Vatolla, ogni cipolla è un pezzo di storia orale, ogni piatto una forma di poesia rurale, ogni sagra un atto di resistenza culturale. Qui, il gusto ha radici profonde. E continua a far fiorire identità.

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